La messa a fuoco è sia un aspetto tecnico della fotografia che un aspetto personale, visto che dipende tantissimo dal fotografo che può decidere cosa mettere a fuoco nella sua fotografia.
Tecnicamente si tratta di muovere una ghiera sull'ottica (manual focus) oppure affidarsi ad un automatismo, l'autofocus invenzione piuttosto moderna.
Risale al 1977 la prima macchina fotografica prodotta in serie dotata di autofocus, una delle più grosse "rivoluzioni" del mondo della fotografia.
Questo ha reso molto più veloce l'operazione di messa a fuoco ma ha anche affidato questa operazione ad uno strumento, e non all'occhio/mente del fotografo.
MODALITA' DI MESSA A FUOCO
Sono spiegate molto bene sul manuale della vostra reflex, che vi invito sempre a leggere, però un breve consiglio non si nega mai a nessuno:
ONE SHOT per Canon o AF-S per Nikon.
È la modalità più adatta alla quasi totalità dei soggetti. Si attiva premendo a metà il pulsante di scatto e fissa quella distanza fino a che non si solleva il dito dal pulsante, permettendo in tal modo di correggere l’inquadratura senza modificare il piano di messa a fuoco.
Attenzione però, con ottiche luminose o ultra-luminose è molto difficile, se non impossibile ricomporre.
AI SERVO o AF-C.
La modalità cosiddetta “continua” può rivelarsi utile esclusivamente nel caso di soggetti in movimento, che cambiano la loro distanza dall’obiettivo. Restando perennemente attiva la misurazione della distanza e quindi la regolazione del fuoco, non permette di modificare l’inquadratura mantenendo il fuoco su una determinata distanza. Adatta alla foto di sport o di altre situazioni altamente dinamiche.
AI FOCUS o AF-A. Se devo esser sincero non l’ho mai usata e mai la userò: permette alla macchina di decidere se sia il caso di predisporsi in modalità ONE SHOT oppure AI SERVO. No grazie, faccio da solo…
Canon, dal 1987 assieme alla baionetta EF ha introdotto sul mercato la tecnologia Ultra Sonic Motor (USM)
Con tale sigla generalmente si fa riferimento ad uno dei due tipi di USM, cioè il motore ultrasonico ad anello, che offre la massima velocità di messa a fuoco e un’ottima silenziosità. L’altra modalità è meno usata e si chiama micromotore ultrasonico.
Un grande vantaggio di alcuni obiettivi come il Canon EF 70-200mm F/4L IS USM, che montano questa tecnologia, è quello di poter mettere a fuoco automaticamente (ad esempio in modalità AF – One-Shot) e di rifinire la messa a fuoco manualmente agendo sulla ghiera presente sull’obiettivo, senza passare alla modalità di fuoco manuale. Questa funzionalità si chiama full time manual focus.
Dopo Canon altre marche hanno introdotto questa tecnologia nei loro obiettivi, con sigle diverse, ma che sfruttano lo stesso principio fisico HSM (Sigma) – SWM (Nikon) – USD (Tamron)
LA SCELTA DEL PUNTO DI MESSA A FUOCO
Anche qui si entra nella scelta prettamente personale, se usare i laterali, o il solo centrale o affidarsi al manual focus.
Nel caso del punto centrale si ottiene la MAF più rapida e precisa ma, a volte, si potrebbe avere una fotografia banale.
Tecnicamente si tratta di muovere una ghiera sull'ottica (manual focus) oppure affidarsi ad un automatismo, l'autofocus invenzione piuttosto moderna.
Risale al 1977 la prima macchina fotografica prodotta in serie dotata di autofocus, una delle più grosse "rivoluzioni" del mondo della fotografia.
Questo ha reso molto più veloce l'operazione di messa a fuoco ma ha anche affidato questa operazione ad uno strumento, e non all'occhio/mente del fotografo.
MODALITA' DI MESSA A FUOCO
Sono spiegate molto bene sul manuale della vostra reflex, che vi invito sempre a leggere, però un breve consiglio non si nega mai a nessuno:
ONE SHOT per Canon o AF-S per Nikon.
È la modalità più adatta alla quasi totalità dei soggetti. Si attiva premendo a metà il pulsante di scatto e fissa quella distanza fino a che non si solleva il dito dal pulsante, permettendo in tal modo di correggere l’inquadratura senza modificare il piano di messa a fuoco.
Attenzione però, con ottiche luminose o ultra-luminose è molto difficile, se non impossibile ricomporre.
AI SERVO o AF-C.
La modalità cosiddetta “continua” può rivelarsi utile esclusivamente nel caso di soggetti in movimento, che cambiano la loro distanza dall’obiettivo. Restando perennemente attiva la misurazione della distanza e quindi la regolazione del fuoco, non permette di modificare l’inquadratura mantenendo il fuoco su una determinata distanza. Adatta alla foto di sport o di altre situazioni altamente dinamiche.
AI FOCUS o AF-A. Se devo esser sincero non l’ho mai usata e mai la userò: permette alla macchina di decidere se sia il caso di predisporsi in modalità ONE SHOT oppure AI SERVO. No grazie, faccio da solo…
MOTORE ULTRASONICO
Canon, dal 1987 assieme alla baionetta EF ha introdotto sul mercato la tecnologia Ultra Sonic Motor (USM)
Con tale sigla generalmente si fa riferimento ad uno dei due tipi di USM, cioè il motore ultrasonico ad anello, che offre la massima velocità di messa a fuoco e un’ottima silenziosità. L’altra modalità è meno usata e si chiama micromotore ultrasonico.
Un grande vantaggio di alcuni obiettivi come il Canon EF 70-200mm F/4L IS USM, che montano questa tecnologia, è quello di poter mettere a fuoco automaticamente (ad esempio in modalità AF – One-Shot) e di rifinire la messa a fuoco manualmente agendo sulla ghiera presente sull’obiettivo, senza passare alla modalità di fuoco manuale. Questa funzionalità si chiama full time manual focus.
Dopo Canon altre marche hanno introdotto questa tecnologia nei loro obiettivi, con sigle diverse, ma che sfruttano lo stesso principio fisico HSM (Sigma) – SWM (Nikon) – USD (Tamron)
LA SCELTA DEL PUNTO DI MESSA A FUOCO
Anche qui si entra nella scelta prettamente personale, se usare i laterali, o il solo centrale o affidarsi al manual focus.
Nel caso del punto centrale si ottiene la MAF più rapida e precisa ma, a volte, si potrebbe avere una fotografia banale.
Nel caso di un punto laterale si potrebbero creare delle situazioni interessanti ed originali ma col rischio di avere un maf poco precisa.