Per prima cosa ringrazio l'amico Gabriele Casirati che su un forum (anzi più di uno) di prese la briga di descrivere alcuni tipi di bokeh.
Questo topic mi affascinò talmente tanto da farmi scattare la voglia di rivoluzionare il mio parco ottiche, il mio modo di scattare e di intendere la fotografia.
Col termine giapponese bokeh si indica la "resa dello sfocato" di una fotografia che è strettamente legato alla profondità di campo (PdC o Dof depth of field se volete dirla all'inglese) in termini di quantità ed alla costruzione delle ottiche in termini di qualità.
All'aumentare dell'apertura del diaframma la PdC si riduce (e questo dovrebbe essere chiarissimo) generando uno sfocato maggiore.
Se è più facile definire la quantità di uno sfocato è più difficile (e personale) descrivere la qualità in quanto legata alla costruzione, a "cosa" si sfoca, alla presenza o meno di alte luci e dettagli simili.
Nel corso degli anni i produttori hanno immesso sul mercato ottiche con caratteristiche atte ad avere sfocati più o meno piacevoli, come ottiche con un numero significativo di lamelle, oppure lamelle arrotondante od una scarsa correzione dell'aberrazione sferica.
Riprendo quindi le immagini (e le parole) scelte da Gabriele prima che vengano perse nei meandri di internet
Questo topic mi affascinò talmente tanto da farmi scattare la voglia di rivoluzionare il mio parco ottiche, il mio modo di scattare e di intendere la fotografia.
Col termine giapponese bokeh si indica la "resa dello sfocato" di una fotografia che è strettamente legato alla profondità di campo (PdC o Dof depth of field se volete dirla all'inglese) in termini di quantità ed alla costruzione delle ottiche in termini di qualità.
All'aumentare dell'apertura del diaframma la PdC si riduce (e questo dovrebbe essere chiarissimo) generando uno sfocato maggiore.
Se è più facile definire la quantità di uno sfocato è più difficile (e personale) descrivere la qualità in quanto legata alla costruzione, a "cosa" si sfoca, alla presenza o meno di alte luci e dettagli simili.
Nel corso degli anni i produttori hanno immesso sul mercato ottiche con caratteristiche atte ad avere sfocati più o meno piacevoli, come ottiche con un numero significativo di lamelle, oppure lamelle arrotondante od una scarsa correzione dell'aberrazione sferica.
Riprendo quindi le immagini (e le parole) scelte da Gabriele prima che vengano perse nei meandri di internet
"Swirly" bokeh , effetto di rotazione dei punti luce, tipico delle lenti vintage e assolutamente caratteristico delle Petzval. Dipende dalla deformazione periferica dei punti luce e da aberrazioni non corrette (non posso approfondire nei dettagli perchè sinceramente ignoro le ragioni della rotazione più marcata di certe lenti rispetto ad altre)
Kogaku 5.8cm f/1.4
Kogaku 5.8cm f/1.4
Cat's eyes , ovvero al deformazione a semiluna dei punti luce verso la periferia dell'immagine, semplicemente una conseguenza del profilo tondo dell'apertura posteriore/baionetta vista in prospettiva dagli angoli del sensore.
Canon 85 1.2L
Canon 85 1.2L
Bokeh da catadriottico (mirror lens), classici punti luce ad anello per via della presenza dello specchio secondario che "buca" il profilo dell'iride.
Nikkor 500 f/5
Nikkor 500 f/5
"Durezza/morbidezza" del bokeh (Harsh/smooth/creamy/...) dipende da quanto sono delineati i punti luce, se sono sfumati al bordo o dalla presenza di un rinforzo ad anello (onion's ring), da come questi si sovrappongono, dalla forma dell'iride (es. se diaframmato, dal numero e geometria delle lame), dalla focale ecc...
Hexanon 60/1.2 M (bokeh piuttosto duro)
Hexanon 60/1.2 M (bokeh piuttosto duro)
Canon 50/1.4 (classico bokeh duro di una lente dura XD)
Canon 50 1.8 (sfondo di fogliame e rami, il top per valutare uno sfocato come è caotico e "tremolante"? Questo è un possibile esempio di sfocato nervoso. Il 50ino nella gran parte delle situazioni si difende bene, soffre solo un po' dall'avere solo 5 lame quando è diaframmato).
Voigtlander 125/2.5 Apo-Lanthar (tipico bokeh cremoso da mediotele)
Canon 85L
Canon 85L
Canon 50L (con lei praticamente appoggiata all'albero)
Bokeh e controluce , importante valutare la resistenza o la resa del flare, spesso aggiunge un tocco in più agli scatti..
Canon 50L a 2.8
Canon 50L a 2.8
Quantità dello sfocato, tipicamente dipende da lunghezza focale, apertura, distanza di fuoco, distanza dallo sfondo, disegno ottico (definisce la transizione tra i piani in fuoco e quelli non).
Canon 70-200/2.8L
Canon 70-200/2.8L
Leica 50/1.4 Summilux-M Asph. (pulito ed equilibrato)
Bokeh fringing/aberrazioni , possibili sia longitudinali che laterali, sia in condizioni di forte contrasto come il PF "classico".
Zeiss 100/2 Makro-Planar (notevole fringing)
Zeiss 100/2 Makro-Planar (notevole fringing)
Sigma 85/1.4 EX (ab. longitudinali)
Coma , tipica deformazione a "cometa" dei punti luce periferici, specie con lunghe esposizioni o condizioni di ridotta illuminazione (ormai difficile vederlo sulle lenti moderne, se non lo si va a cercare).
Zeiss 50/0.7 Planar sul set di Barry Lyndon (notare i punti luce delle candele sullo sfondo)
Zeiss 50/0.7 Planar sul set di Barry Lyndon (notare i punti luce delle candele sullo sfondo)
Ariosità, tridimensionalità , praticamente indefinibili in termini tecnici, dipendono dallo schema ottico, dalla focale, dall'apertura e dal grado di correzione della lente.. una summa di tutte le altre caratteristiche dello sfocato, ma superiore all'insieme dei singoli elementi, forse uno degli aspetti più importanti..
Leica 80/1.4 Summilux R
Leica 80/1.4 Summilux R
Plaubel Makina 67, Nikkor 80mm f/2.8
Mamiya C330, 80/2.8
Contax-Zeiss 85/1.4 Planar
Voigtlander 50/1.1 Nokton
Canon 200L
Canon 35L
Canon 24L
Canon 50L
Hektor 73/1.9
Minolta MC Rokkor 50 f/1.7
Capitolo a parte per la famiglia Meyer Optik (58/1.9 Primoplan e 100/2.8 Trioplan)
58 Primoplan
58 Primoplan
100 Trioplan
100 Trioplan